LA NASCITA DI UN IMPERO ECONOMICO TRA AGRICOLTURA E FINANZA

SECONDA PUNTATA DELLA RUBRICA “TRACCE TEMPLARI”

ECONOMIA TEMPLARE: LE ORIGINI

Quella dei Templari è una storia che non cessa mai di generare interesse e curiosità, sebbene siano trascorsi novecento anni dalla loro nascita come ordine religioso cavalleresco cristiano. Un fascino alimentato, anche, dalla tragica soppressione a cui furono sottoposti, culminata con la condanna al rogo, nel 1314 d.C., di Jacques de Molay l’ultimo Gran maestro templare. Molto si è narrato sulla loro dimensione cavalleresca, delle Crociate a cui parteciparono, quasi che la loro storia terminasse solo in questo contesto. Però, non è così. Infatti, la vicenda dei religiosi cavalieri è ben più ampia. Perché la tanto ricordata forza militare, fu possibile grazie alle grandi capacità economiche che i Templari espressero nei secoliDi seguito, si cercherà di riportare, nei limiti di un articolo, alcune notizie in riferimento all’organizzazione economica templare, nata dalle offerte dei fedeli e conclusasi in una vera e propria potenza economico-finanziaria.

Il nucleo originario dell’Ordine Templare, ufficialmente chiamato “Poveri compagni d’armi di Cristo e del tempio di Salomone”, nacque nel 1119 d.C.. Sorto come milizia protettrice dei pellegrini in viaggio per la Terrasanta, l’Ordine finì per abbandonare l’iniziale povertà e, in breve tempo, riuscì ad accumulare un vasto capitale, grazie alle crescenti donazioni provenienti dall’intera cristianità. 

ECONOMIA TEMPLARE: LE DONAZIONI

Principalmente, in tre categorie possono essere suddivise tali donazioni. Le donazioni pro anima, concesse dai fedeli con l’unica condizione di conseguire la salvezza della propria anima. Quelle in extremis, offerte dai pellegrini che, prudentemente, le rilasciavano prima del pellegrinaggio verso il Santo Sepolcro. A concludere l’elenco, vi erano le donazioni che implicavano un contraccambio di natura economica, pertanto equiparabili ad atti di compravendita. Un’altra particolare forma di “donazione”, sempre volta alla salvezza della propria anima, era la consacrazione a fratres ad succurrendum. L’investitura spesso era richiesta da soggetti anziani e, previa donazione di tutti i loro averi all’Ordine, comportava il trasferimento nel Tempio per il resto della vita, con la possibilità di essere sepolti presso il cimitero dello stesso Tempio.

Tutte le donazioni, fin qui esposte, accrebbero le ricchezze dei Templari permettendogli l’espansione delle proprietà fondiarie. Queste, sotto la gestione dell’Ordine, divennero delle autentiche aziende agricole, il cui utile le rese totalmente autosufficientiLa produzione templare era adattata alle diverse zone geografiche. Infatti, se il grano veniva coltivato quasi ovunque, l’Italia meridionale e il mezzogiorno francese furono dedicati alla produzione di ottimo vino e olio. Mentre, sul versante dell’allevamento, maiali, bovini e ovini erano allevati in molte località, ma è solo dalla Camargue (a sud di Arles) e dalla Spagna che provenivano i migliori cavalli per le campagne militari.

ECONOMIA TEMPLARE: LA PRIMA BANCA AGRICOLA
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La redditizia gestione economica e l’incremento dei territori posseduti, grazie alle già citate donazioni degli ambienti nobiliari o regali e popolani, o conquistati nelle guerre, permise all’Ordine di assurgere a funzione di “banca agricola”, concedendo prestiti ai contadini con pagamento in beni, diritti e interessi – questi ultimi, proibiti dalla Chiesa, venivano trasformati in conversione da una valuta ad un’altra. Però, la ricchezza prodotta non era fine a sé stessa. Infatti, l’utile ricavato aveva come obbiettivo primario il sostenimento dell’impresa bellica in Terrasanta. Solo la guerra per la conquista dei territori di Cristo, o la Reconquista, come in Spagna, delle terre cadute sotto il controllo islamico, erano la stella polare di ogni attività economica templare, al tempo.

ECONOMIA TEMPLARE: UNA FINANZA GLOBALE

L’organizzazione economica non rimase legata solo all’allevamento o all’agricoltura. A partire dal 1200, l’Ordine iniziò a muoversi anche nel campo finanziario, costituendo le cosiddette “banche templari”. Le loro “sante” casse divennero, dietro pagamento, il principale deposito per le ricchezze dei regnanti europei. Questi depositi, col tempo, assunsero le funzioni di “conti correnti”: attraverso le lettere del tesoriere, i “correntisti” potevano prelevare denaro e compiere pagamenti anche in luoghi diversi rispetto a dove era situato il deposito. Dopo la caduta di San Giovanni d’Acri (ovvero, la sconfitta dei crociati e la conquista della città da parte dei musulmani), nel 1291, e terminato il loro impiego militare, i Templari fecero dell’attività finanziaria uno dei principali punti di forza. La loro conoscenza in questo campo diventò talmente vasta e professionale, che l’Ordine Templare divenne, ad esempio, un protagonista nel sistema finanziario della Corona inglese.

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ECONOMIA TEMPLARE: L’EPILOGO

Com’è noto, la storia dei Templari, e della loro imponente organizzazione economica, terminerà in Francia. Per lungo tempo amministratori dei beni della Corona francese, i Templari videro cadere le loro fortune il 14 settembre del 1307. In quel giorno, il Re Filippo IV, detto “il Bello”, fece spiccare un ordine di arresto a carico di tutti i templari presenti nel Regno con l’accusa di eresia. La storia dimostrerà la totale falsità di queste accuse, create ad arte dal sovrano per impadronirsi delle enormi ricchezze dell’Ordine e per eliminare l’elevato debito da esso contratto con i Templari stessi. Infatti, l’accusa d’eresia comportava la perdita di ogni avere e l’annullamento di ogni credito, secondo la legge canonica del tempo. Conclusosi il processo, Papa Clemente V nel 1312 emise la bolla Vox in excelso decretando la sospensione in via amministrativa e, quindi, la fine de facto dell’Ordine Templare e della sua imponente organizzazione economica.

Di F. P.